Ior: un po' di chiarezza


Pochi giorni fa è stato inaugurato il sito internet dello IOR (www.ior.va), la cosiddetta "banca vaticana" protagonista di diversi scandali che hanno colpito la Chiesa nel corso di cinquant'anni e che hanno portato all'adozione di diverse misure per regolarne l'attività. La creazione di un sito istituzionale si inserisce nel programma riformatore del nuovo Presidente, che intende smontare la cattiva fama dell'Istituto rivolgendosi all'opinione pubblica con una campagna di trasparenza.

Nel fitto panorama di enti ed istituzioni di carattere economico-finanziario della Santa Sede, lo IOR, Istituto per le Opere di Religione, è certamente il più discusso e, se vogliamo, anche il più anacronistico. Nato nel 1942 per volere di Pio XII, che convertì in istituto di credito con personalità giuridica la preesistente Amministrazione per le Opere di Religione (incaricata di gestire i fondi derivati dalle indennità previste dalla Convenzione Finanziaria dei Patti Lateranensi), a sua volta erede della Commissione delle Opere pie di Leone XIII, vide come protagonista dei suoi primi anni di vita il "banchiere di Dio" Bernardino Nogara. Gestore delle finanze vaticane per un quarto di secolo, si distinse per la disinvoltura nelle operazioni e per gli audaci investimenti che accrebbero notevolmente il potere economico della Santa Sede. Suo successore fu Massimo Spada, uomo carismatico ed esuberante che alcune fonti vogliono esponente del nobile casato romano, altre invece modesto figlio di un impiegato. Sotto la sua gestione lo IOR conobbe Sindona; il bancarottiere acquistò, d'accordo con Spada, numerose partecipazioni dell'Istituto accumulate da Nogara. Le relazioni fra i due non furono mai chiarite, ma costarono a Spada una condanna, poi annullata, nel 1980.
Spinto alle dimissioni nel '71 dal cardinale di Jorio per le perdite che si iniziavano a registrare, gli subentrò mons. Paul Casimir Marcinkus. Americano, ex organizzatore dei viaggi papali, resse lo Ior per diciott'anni, durante i quali fu coinvolto nel crack del Banco Ambrosiano e nei casi Sindona, Gelli e Calvi. Sfuggito ad un mandato di cattura nell'87, due anni dopo si dimise, al termine delle indagini interne della commissione italo-vaticana istituita dal cardinale Casaroli, che con un'abile mossa diplomatica riuscì ad archiviare il caso Ambrosiano ed inaugurare una nuova stagione allo IOR. Primo passo fu la nomina del nuovo Presidente in Angelo Caloia, in carica fino al 2009. Nel 1990 un Chirografo di Giovanni Paolo II riorganizzò l'istituto definendone il profilo, la funzione, la composizione e dotandolo di uno statuto. Gli scandali però sono ripresi ben presto, a partire dalla Enimont, il caso Fiorani, il riciclaggio e non da ultime le dimissioni di Gotti Tedeschi e Cipriani.

Ad oggi l'Istituto per le Opere di Religione è un istituto finanziario con lo scopo "di provvedere alla custodia e all'amministrazione dei beni mobili ed immobili trasferiti od affidati all'Istituto medesimo da persone fisiche o giuridiche e destinati ad opere di religione e di carità".

La governance dello IOR è stata definita dallo Statuto del 1990, e ad oggi è composta da tredici elementi divisi in quattro istituzioni. La commissione di vigilanza, di nomina pontificia, è composta da cinque cardinali, ad oggi Bertone, Toppo, Scherer, Tauran e Calcagno. Il consiglio di sovrintendenza è invece una sorta di consiglio di amministrazione, formato da quattro laici e da un presidente, Ernst Von Freyberg. Tedesco, di professione banchiere, è subentrato a Ettore Gotti Tedeschi, sfiduciato nel maggio 2012 "per non avere svolto varie funzioni di primaria importanza per il suo ufficio". La direzione del board è stata assunta dallo stesso Von Freyberg dopo le dimissioni di Paolo Cipriani. Nella stessa circostanza è stata rivelata la nomina di un Chief Risk Officier. A queste istituzioni si aggiunge il Prelato, referente diretto del Papa, con i compiti di intermediario tra la Direzione (board) e la Commissione di Vigilanza. Vacante per lungo tempo, l'attuale prelato è mons. Giovanni Battista Ricca, recentemente coinvolto in un polverone mediatico per una presunta "conducta escandalosa" tenuta negli anni della nunziatura in Uruguay.

Il 26 giungo scorso è poi stata istituita una Commissione referente sullo IOR formata da due cardinali, un arcivescovo coordinatore, un monsignore segretario e una laica. L'operato dello IOR è infine sottoposto alla supervisione dell'Autorità di Informazione Finanziaria presieduta dal cardinal Nicora. Infine, la società di consulenza Promontory Financial Group, è stata incaricata nel maggio scorso di eseguire alcuni studi sull'Istituto. 

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