Il "gruppo degli otto" tra polemiche e bufale /1


Risale al 13 aprile scorso la notizia dell’istituzione di un gruppo di cardinali con funzione consultiva voluta dal Santo Padre Francesco. Nel comunicato ufficiale divulgato dalla Segreteria di Stato si legge che il gruppo, la cui prima riunione è fissata il 1° di ottobre, avrà il compito di consigliare il Papa nel governo della Chiesa e studiare un progetto di revisione della Pastor Bonus. Ora, la creazione di questo organo che, come ha precisato padre Lombardi, non sostituisce la Curia Romana nella sua missione, ha suscitato diverse reazioni, soprattutto circa il significato e il ruolo che assume nell’ambito della riforma della Curia. Questa commissione o, più propriamente, “gruppo di cardinali” rappresenta in qualche modo un passo verso una collegialità operativa? Quali sono i compiti affidati ai porporati e, soprattutto, qual è la definizione tecnica attribuibile al gruppo di cui fanno parte?

Innanzitutto è da precisare che l’istituzione di un organo ristretto come quello in esame rappresenta un unicum nella storia del Papato non tanto per le sue funzioni ma quanto per la sua definizione e composizione. Si è parlato infatti in diverse sedi di un precedente che viene fatto risalire al lontano 1288, anno in cui il francescano Girolamo Masci, da pochi giorni salito al soglio pontificio con il nome di Niccolò IV, avrebbe creato un consiglio di sei cardinali suoi fidati collaboratori per coadiuvarlo nel governo della Chiesa. Questa tesi, che peraltro non trova riscontro nei più autorevoli studi storiografici sul detto Pontefice e non è riportata in alcuna biografia attendibile, potrebbe però essere verosimile in quanto non è da escludersi che nel corso della storia i Papi si siano circondati di uomini fidati che li consigliassero ufficiosamente perlopiù nel governo dello Stato Pontificio, basti vedere i cardinali nepoti, precursori della Segreteria di Stato. L’infondatezza di questa notizia sta invece nella totale assenza di atti di nomina ufficiale (sia in tutto il pontificato di Niccolò IV, sia nella successiva storia del Papato) di una sorta di gabinetto di collaboratori-consiglieri. L'unicità della decisione di Papa Francesco è dunque insita nel fatto che si tratta della prima commissione consultiva ufficiale che va ad affiancarsi ai tradizionali organi con la medesima funzione (concistoro, congregazioni,…) la cui presenza è attestata da secoli ed è parimenti profondamente radicata nella struttura centrale della Chiesa di Roma. 


Per completezza segnaliamo che nella pagina di Wikipedia dedicata a Niccolò IV, da cui supponiamo sia stata tratta la bufala, tra i nomi dei presunti cardinali consiglieri nominati nel 1288 spicca quello di Benedetto Caetani (definito cardinale “novello”, era in realtà porporato dal 1281). Si dice che al futuro Bonifacio VIII fosse stato assegnato l’incarico di “pacificare Perugia”, dato non attestato da alcuna fonte. Risulta invece che nel 1289 il Caetani fece parte di una legazione diplomatica istituita per sanare alcune controversie con il Re del Portogallo. Unico dato di questo "falso wikipediano" presente effettivamente nella storia di quegli anni è il numero sei. Se sei non furono i cardinali consiglieri di Niccolò IV, furono piuttosto i porporati che morirono per un’epidemia di malaria scoppiata durante il lungo conclave che precedette l’esaltazione al soglio dello stesso pontefice, eletto anche per il coraggio dimostrato nel rimanere all'interno del palazzo contrariamente agli eminentissimi colleghi scappati per paura del contagio.


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